morethanMucio

  

domenica, agosto 20, 2006

The big kahuna



Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

venerdì, agosto 18, 2006

E' in pomeriggi come questo che puoi incontrare il Dio Coyote

Che sia pomeriggio lo intuite da soli dal titolo, ma che faccia caldo non potete saperlo, l'aria trema dal calore e l'asfalto sembra sul punto di sciogliersi.

Certo non è come l'estate di quattro anni fa, quando le vecchie gomme della Ford dello zio Sam scoppiarono perchè l'asfalto era sul punto di bollire, ma fa caldo e tanto mi basta per restarmene chiuso nel mio gabbiotto con le tapparelle tirate giù e il ventilatore sparato sulla pancia, anzi, sapete cosa c'è? adesso mi prendo anche un ghiacciolo dal freezer e se si alza un po' di vento tra poco mi faccio anche una birra ghiacciata.

Clienti tanto non ne arriveranno, già da fine luglio da qui erano andati via anche i cani randagi. ci siamo io e Beth, Beth e io e vi assicuro che non è un posto molto divertente se anche io arrivo a dare un nome ad una pompa di benzina. E' solo ad agosto che io e Beth ci prendiamo certe confidenze, poi il primo di settembre torniamo al vecchio rapporto professionale, io sono il benzinaio, lei la pompa, io mi occupo della pulizia dell'impianto e della sua manutenzione, lei di sputare benzina e di non piantarmi in asso sul più bello.

L'anno scorso, mi ricordo, eravamo qui io e lei, certo Beth non può andare granchè in giro, e faceva caldo proprio come ora, era passato da un po' mezzogiorno ma non avevo la voglia e la forza di arrivare a casa per buttare giù qualcosa.

Improvvisamente sentii una voce dietro di me. "Mi scusi" disse leggermente nasale "vi è possibile indicarmi la via più rapida per il centro abitato più vicino ." Dietro di me c'era un ometto di poco più basso di me, ma pallido, come se fosse ancora possibile con il sole di quei giorni, con un vestito nero e una bombetta sulla testa, aveva anche un ombrello nero e un viso lungo e smorto. Sul momento pensai che fosse un'allucinazione dovuta ad un colpo di calore, poi il tipo si schiarì educatamente la gola per farmi notare che stava aspettando una risposta di qualche tipo.

Ricordo chiaramente di averlo guardato di nuovo da capo a piedi e poi di avergli detto qualcosa del tipo "ehi amico, ma non credi di prendere freddo così?" E lui sorpreso "Lei dice? pensavo di non dovermi portare dietro anche il cappotto."

Mi sembrava uno di quei matti che si vedono nei film, quei tipi un po' spostati che vengono presi in giro da tutti quando non c'è qualcuno grande e grosso a difenderli, così lo invitai a bersi una birra o a mangiare un gelato prima di ripartire, anche se in giro non vedevo auto o moto.

Dovetti aprirgli io la sua birra perchè non era capace di togliere la linguetta alla lattina. Non aveva mai bevuto una birra prima e non gli dispiacque, poi mi disse che doveva sbrigare una faccenda importante a Londra e che sulla strada avrebbe voluto fare dell'altro lavoro ma non si aspettava di trovare qualcuno disposto ad offrirgli una birra come avevo fatto io. Ero stato gentile, mi disse, quindi mi avrebbe lasciato un altro anno di tempo per sistemare le mie cose.

Eccolo che arriva, vorrà dire che la birra che volevo bere la berrò in compagnia. Sapete, nei giorni successivi ho pensato un po' a quello strano tipo, chi era e da dove veniva. Poi al telegiornale dissero che era morta la regina d'Inghilterra e mi immaginai di aver bevuto una birra con la morte. Magari con questo caldo gli farà piacere berne un'altra, così per cominciare meglio il lavoro. Statemi bene.

P.s. a quanto pare è davvero la morte, ma non era qui per me, bensì per Beth, gli ho detto che resterò senza lavoro e lui mi ha risposto che mi aveva avvertito, ma io credevo toccasse a me, quindi che non dovessi far altro che stare lì ad aspettare, visto che non ho nessuno a cui lasciare la mia roba. Forse tramite un suo amico mi riesce a trovare un lavoro, adesso però devo proprio andare via perchè tra poco qui salterà tutto e non posso portarmi dietro nemmeno questo quaderno. Scrivo tanto per scrivere e per salutare qualcuno.

giovedì, agosto 17, 2006

Mucio

Ho il fascino dell'orsacchiotto e la mente di un bastardo. Sono dolce come il miele e antipatico come la carie. Reggo pochissimo l'alcol, ma poi posso bere ad oltranza senza arrivare mai a vomitare (aggiornamento: vomitato e alla grande). Sono in grado di uccidere a sangue freddo e di far sorridere le bambine. Ho la memoria a breve termine che ha qualche problema, ma un ottimo spirito di osservazione. Potevo essere un bambino prodigio, fortunatamente non lo sono stato. Ero intelligente ma non studiavo, vorrei essere più saggio e qualche chilo di meno. Sono fatto per vivere in città, più è grande la città più mi ci sento a mio agio. Da grande farò il capo partigiano nella prossima guerra e dopo verrò eletto presidente della repubblica.